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memorie inutili 15

intelligenti, si determinasse a giudicare con pienezza di voti e con perfetta credenza, ch’io fossi l’autore di quell’opuscolo battezzato con nome d’insigne sciocchezza? — Buono! — diss’io: — oltre ad un menzognero libello, e a’ titoli d’ipocrita, d’impostore, di malvagio, ecc., vengo illustrato dall’opinione presso che generale de’ miei patrioti anche con quello di «scrittor sciocco»?

Volli allora pubblicare un lepido, calzante, solenne manifesto, per guarire le menti dalla cieca credenza adottata, facendo intendere altamente ch’io non aveva scritto il libro dell’«Imparziale» per levarmi d’addosso ed espurgarmi almeno dell’epiteto di scioccone.

Siccome aveva io letto a qualche mio amico il frizzante ed efficace manifesto, sparsa la voce, non so come, del mio apparecchio, fui chiamato dalla solita persona da temersi, con ordine di portar meco il mio scritto. V’andai. Le presentai da leggere l’opuscoletto. Lo lesse facendo di quando in quando la bocca ridente. Sperai di non trovare opposizione violente. M’ingannava.

Al termine della lettura mi fu intuonato, con un sussiego da dar soggezione: — Trattengo appresso di me questi vostri fogli, perché non possiate darli alle stampe e pubblicarli.

Addussi tutte le mie lecite, buone e belle ragioni, spezialmente sulla credenza estesa che il libro pubblicato dall’«Imparziale» fosse mio parto.

Furono parole gettate. Mi si rispose che in Venezia non si doveva stampar nulla che risvegliasse la memoria dell’orribile libro del Gratarol, e ch’io dovessi usare la prudenza e il giudizio.

Il Gratarol avrebbe dato delle pugna all’aria ad una tale sopraffazione. Le risa di Democrito vennero in mio soccorso, e, per non imitare le di lui furie, soffersi taciturno, pazientemente, dall’opinione de’ pochi intelligenti anche il titolo di scioccone.

Ma perché il libro dell’«Imparziale» non fece altro effetto che quello di far eruttare il Vesuvio del bilioso Gratarol, si vide ben tosto comparire una novella edizione della giudicata sacrilega opera sua, con un’aggiunta d’annotazioni, che mettevano in chiarezza i nomi e le persone verso le quali egli aveva scoccate