Pagina:Gozzi - La Marfisa bizzarra.djvu/56

46 la marfisa bizzarra

43
     Ma perché non avea fondo in dottrina,
né aver poteva buon discernimento,
s’era alla dritta, andava alla mancina,
e ragguazzava e usciva d’argomento.
Perché non gli mancasse la farina,
faceva cialde e ignocchi a suo talento:
vero è che dove fosse qualche dotto,
affettava modestia e stava chiotto.
44
     Ma in mezzo una brigata d’ignoranti,
che ne trovava a sua soddisfazione,
metteva nelle ceste tutti quanti,
ma n’usciva con gran riputazione.
Era solo in famiglia, e poco inanti
il padre suo, chiamato Guglielmone,
se n’era morto ed ito non so dove,
e lasciatolo ricco a tutte prove.
45
     Fra l’altre cose, per parer uom grande
faceva pompa d’esser miscredente,
scherzando sul digiun, sulle vivande
ed altre cose impertinentemente.
Ma poi tremava da tutte le bande
a un po’ di febbre, e allor divotamente
chiamava sant’Antonio e san Bastiano
e gli pregava umile a farlo sano.
46
     Era costui vizioso in generale,
e sendo il lusso alla moda e lo spendere,
poiché allo scrigno fece metter l’ale,
incominciò le possessioni a vendere;
e si ridusse in breve a caso tale
che nessun era che il sapesse intendere:
e al fin si diede a prendere a credenza,
che in ciò buona compagna ha l’eloquenza.