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canto primo 23

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     E perch’egli era sordacchione affatto,
le dame, stanche di sue scempierie,
gli diceano: — Siam secche, vecchio matto,
vecchio bavoso — ed altre leggiadrie;
e poi ridean tutte quante del tratto.
Ei credea delle sue galanterie
ridesser, donde anch’egli smascellava,
sicché ognuno le risa raddoppiava.
40
     Il marchese Olivier faceva il saggio,
ed i serventi correggeva spesso.
— Io non intendo — dicea — qua! vantaggio,
qual piacer sia stare alle donne appresso.
M’infastidisce oltremodo il linguaggio,
la stravaganza e il pensar di quel sesso;
io l’ho ben mille volte maledette,
perocch’elle son macchine imperfette.
41
     Anzi non so com’uom, ch’abbia la testa,
con quelle gazze un’ora possa stare.
Vi giuro, piú la donna m’è molesta
quando la dotta e la saggia vuol fare.
S’ella avrá ben danzato ad una festa,
e l’andrienne si sentí lodare,
questo le basta a uscir fuor di se stessa
e a giudicarsi qualche monarchessa.
42
     Come mai non v’ammazzan le pretese
c’han sopra voi per quanto lungo è l’anno?
a quelle ciarle, a quelle lor contese
come non affogate dall’affanno? —
Cosí gridava Olivieri marchese;
ma vendea nondimen rascia per panno,
a si sapea che in certe catapecchie
era lo spasimato di parecchie.