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78 ATTO TERZO


Filippo. Caro amico, sono così confuso, che non so in che mondo mi sia.

Fulgenzio. Mala condotta, scusatemi, mala condotta.

Filippo. Rimediamoci, per carità.

Fulgenzio. E come ci volete voi rimediare?

Filippo. Non siamo in tempo ancora di licenziare il signor Guglielmo?

Fulgenzio. Non l’avete mandato a sollecitare i cavalli?

Filippo. Per levarmelo d’attorno, che miglior pretesto potea trovare?

Fulgenzio. E quando tornerà coi cavalli?

Filippo. Sono in un mare di confusioni.

Fulgenzio. Fate così, piuttosto tralasciate d’andare in campagna.

Filippo. E come ho da fare?

Fulgenzio. Fatevi venir male.

Filippo. E che male m’ho da far venire?

Fulgenzio. Il cancaro che vi mangi. (sdegnato)

Filippo. Non andate in collera.

SCENA XIII.

Leonardo e detti.

Leonardo. Ho piacere di ritrovarvi qui tutti e due. Chi è di voi che si prende spasso di me? Chi è che si burla de’ fatti miei? Chi mi ha fatto l’insulto?

Fulgenzio. Rispondetegli voi. (a Filippo)

Filippo. Caro amico, rispondetegli voi. (a Fulgenzio)

Leonardo. Così si tratta coi galantuomiui? Così si tratta coi pari miei? Che modo è questo? Che maniera impropria, incivile?

Fulgenzio. Ma rispondetegli. (a Filippo)

Filippo. Ma se non so cosa dire. (a Fulgenzio)