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A dilettanti patrizi la commedia fu svago e opera buona nel 1907 a Vimercate (Corriere della Sera, 15 dicembre 1907), a Milano nel 1907 (Collez. Avvisi di E. M.), nel 1911 a Roma (Giorn. d’It., 24 maggio 1911). Una Società filodrammatica modenese, della quale facea parte Paolo Ferrari, rappresentò le Smanie il 15 e il 19 gennaio del 1856 (Gandini, Cronistoria ecc., vol. III, p. 174). Il Ferrari sarà stato, come altre volte, attore e concertatore.

Singole scene si fecero alla Scuola di recitazione di Firenze (diretta da L. Rasi) il 30 giugno 1900 (Collez. Avvisi di E. M.).

Delle Smanie si conosce la sola traduzione tedesca del Saal (Die thörichte Neieung zur Landlust, vol. XI, 1777), in merito alla quale si vegga il Mathar (op. cit., pp. 204-206). Alcune scene vennero tradotte in francese dal Rabany, già ricordato (pp. 207-213), da M. Mignon (Etudes de littérature italienne, 1912, pp. 148-152) e in ungherese, con grandi elogi della commedia, da Antonio Rado (Prefazione al Burbero, Budapest, 1892, p. 71). La riduzione veneziana usata dalla Compagnia Benini è opera composta «con molto garbo e fedeltà» dallo stesso capocomico (cfr. L’Indipendente, Trieste, 4, genn. 1902); quella della Comp. Zago venne eseguita da Cesare Ruberti (Giorn. d’Italia, aprile 1910). Per la fortuna di questo lavoro ricordiamo ancora El palazo dele ciacole di Alfredo Testoni, «commedia allegra e divertente, visibilmente ispirata» afferma Lucio d’Ambra «dalle Smanie» (Almanacco del Teatro italiano, Roma, 1905, p. 7). Fu scritta per Ferruccio Benini.

La commedia fu accolta dal Cameroni tra i suoi Capolavori; si trova nella Raccolta di commedie scelte del Nostro fatta a Livorno nel 1819 (voi. V), in quella recente dell’Istituto editoriale di Milano (serie I, vol. XIII) e fu ristampata mezza dozzina di volte in una antologia di commedie goldoniane che ebbe a Parigi dal 1818 al 1875 un gran numero di ristampe. In questa spesso, col diritto del più forte, le Smanie rubano il titolo alla sorella men fortunata e s’intitolano la Villeggiatura (così nel 1855, edit. Firmin Didot). Non si trovano le Smanie nella scelta del Sonzogno, illustrata dal Mantegazza, e avrebbero pur offerto argute scene e figure in copia all’abile disegnatore. Vi pensò Luigi Rasi che ristampò nel suo già citato sontuoso volume, con sfarzo di carta, tipi, e ricco apparato iconografico, tutta la trilogia e vi mandò innanzi la Villeggiatura.

E. M.


Le Smanie per la villeggiatura furono stampate la prima volta nel 1773 a Venezia, nel t. XI dell’ed. Pasquali; e furono poi ristampate a Torino (Guibert e Orgeas XIV, 1774), a Bologna (a S. Tommaso d’Aquino, 1775), a Venezia (Savioli e Pitteri XV, 1780: Zatta. cl. I, II. 1789; Garbo III. 1794) a Livorno (Masi XI, 1789), a Lucca (Bonsignori XVII, 1789) e forse altrove nel Settecento. — La presente ristampa seguì principalmente il testo dell’ed. Pasquali, desunto dal manoscritto del Goldoni. Valgono le solite avvertenze.