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IL RICCO INSIDIATO 79
Livia.   Sì certo.

Brigida.   È mia figliuola.
Felicita. (Saprò or or se sia vero). (da sè)
Livia.   È un acquisto novello
Che fa la nostra casa.
Brigida.   Sposerà suo fratello.
Felicita. Brava, di tal novella ne provo anch’io contento.
Brigida. Via, presto, ringraziatela. Fatele un complimento.
(a Rosina)
Rosina. Grazie. (a donna Felicita)
Brigida.   È ancor giovinetta. (a donna Felicita)
Livia.   Non ha parole pronte.
(a donna Felicita)
Rosina. Io vorrei che tornasse a casa il signor Conte.
Felicita. Povera signorina! Si vede ch’è innocente.
Desidera lo sposo, per altro non sa niente.
Brigida. È maritata ella?
Felicita.   Signora no.
Brigida.   La mia
Brama quel che vorrebbe aver vossignoria.
Livia. Certo la nostra casa può dirsi fortunata,
Acquistando una sposa sì docile e garbata.
È nobile e gentile. Ha un tratto che consola.
Bella, fresca, ben fatta. Ha tutto.
Brigida.   È mia figliuola.
Felicita. Finor vostro fratello fu veramente cieco,
A perdere il suo tempo miseramente meco.
Mi consolo davvero, che alfin contenta siate.
Il Conte è di buon gusto, e voi non v’ingannate.
Livia. Io sprezzar non intendo nè voi, nè chi che sia,
Lodando in questa giovine bellezza e leggiadria.
Sceglier poteva il Conte a gusto suo la sposa,
Godo che l’abbia scelta gentile e manierosa.
Felicita. Certo che se la fede avesse a me serbata,
Toccavagli una sposa e ruvida e sgarbata.