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IL RICCO INSIDIATO 73
Sandrina.   Per quanto?

Conte.   Soldi trenta.
Sandrina. Trenta soldi a una giovane della mia qualità?
Conte. Vuol prescriver la somma chi cerca carità?
Sandrina. So pur ch’è generoso; so che in questa mattina
Donò liberamente trenta scudi a Pasquina.
Conte. Voi come ciò sapete?
Sandrina.   Ella colla sua mano
Teste me li ha mostrati.
Conte.   Or capisco l’arcano.
Fra voi ve la intendete; questa è l’usanza scaltra.
Quando si fa del bene, una lo dice all’altra.
Poi sfilando bel bello con attestati e lotti,
Andate per le case a caccia di merlotti.
Non è vero, signora?
Sandrina.   Io vengo onestamente;
Domando il mio bisogno, e non rubo niente.
Quei che son sottoscritti, non son tanti babbioni.
Conte. Esser anche potrebbero false sottoscrizioni.
Sandrina. Signor, mi maraviglio; voi non mi conoscete.
Conte. Vi darò trenta scudi, quando vi sposerete.
Sandrina. Gli altri, per dire il vero, non dissero così.
Subito li han pagati. La ricevuta è qui.
Una fanciulla onesta andar non può ogni giorno
A cercar la elemosina ai cavalieri intorno.
Non pratico nessuno; mi preme l’onestà.
(sdegnata e sostenuta)
Conte. Dove state di casa?
Sandrina.   Poco lontan di qua. (in confidenza)
Dietro dello speciale, vicino a quel magnano,
Su della terza scala, nel penultimo piano.
Conte. Posso dunque portarvi i trenta scudi io stesso.
Sandrina. Padron; ma non potrebbe darmene dieci adesso?
Conte. Se han da servir per dote, è ben li abbiate insieme.
Sandrina. Ho da far una spesa, che subito mi preme....