In traccia di un albergo andò quivi d’intorno.
Beltrame. A me son tutti noti gli alberghi del contorno.
Vuò veder se lo trovo. Lo condurrò alle soglie
Io stesso del padrone a riveder la moglie.
Per lei ch’è tanto buona, vuò prendermi l’impegno;
Per coroscerlo meglio, mi favorisca un segno.
Paolina. È un uom di mezza taglia, che ha un segno assai visibile,
Avendo un bel nasone, grossissimo, terribile:
Ha un poro in una guancia, ed un vicino al mento.
Onde si può conoscere, se fosse ancora in cento.
Egli di bianco e rosso veste alla militare;
E il bastone e la spada è solito portare.
Beltrame. Colla governatrice un merito vuò farmi,
Da lei con il consorte andando a consolarmi.
Ella in casa può molto, ed io mercè di lei
Posso assai migliorare negl’interessi miei.
Bramo la nuova sposa per camerier servire,
E spero col suo mezzo la grazia conseguire.
Paolina. Siete voi ammogliato?
Beltrame. Sono libero ancora.
Paolina. Vorrete accompagnarvi?
Beltrame. Chi sa? ma non per ora.
Paolina. Avete innamorate?
Beltrame. Signor, veggo fermarsi
La carrozza del Duca. Fin qui non può inoltrarsi.
Vuol venire a incontrarlo, o vuol che venga qui?
Paolina. (Guardando prima verso donna Marianna.)
Ditegli ch’io l’aspetto.
Beltrame. Subito, signor sì.
Vossignoria non vada lontan da questa riva.
Perchè possa conoscerla il Duca, quando arriva.
In tanto don Roberto vuò rinvenir, s’io posso:
Fermerò tutti quelli che avranno il naso grosso.
(parte)