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IL FILOSOFO INGLESE 377

SCENA XII.

Madama Saixon e monsieur Lorino.

Lorino. Godo che dal periglio mi abbiate liberato;

Ma spiacemi sentire Jacob pregiudicato.
M. Saixon. Jacob? Filosofastro a lui dir non intesi;
Emanuel Bluk è tale, colui solo compresi.
Più volte con milord parlare io l’ho veduto,
A lui mostrati i versi avrà il birbone astuto;
Onde, se non li ha fatti, merita almen per questo
Essere da milord ricompensato e pesto.
Lorino. Ma in ogni guisa è male. Tacer voi potevate...
M. Saixon. Monsieur Lorin, giochiamo, e più non mi seccate.
Faccio le carte io. Ho vinto una partita.
Lorino. La sorte giustamente madama ha favorita. (giocano)

SCENA XIII.

Il signor Saixon e Bonvil marinaio, e i suddetti.

Saixon. Se il capitan salpava, se fatto avesse vela, (a Bonvil)

Sarebbe assai lontano. Ora vi vuol cautela.
Il sol fosco tramonta, il vento si è cangiato.
Digli che nel Tamigi trattengasi ancorato.
Bonvil. Fate le provvigioni, ei partirà a drittura;
Siam trenta marinai che non abbiam paura, (parte)
Saixon. È vero, i nostri Inglesi son celebri nel mare;
Il vento e le burrasche non temono affrontare;
Prodigi col non forse da lor si son veduti;
Ma perdonsi talvolta i troppo risoluti.
Noi possiam ben le leggi imporre ai capitani:
Von fare a modo loro, noi siam nelle lor mani.
Il negoziar in mare è bel, ma si converte...
Madama col Francese che gioca e si diverte.
(guardando la loggia)