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266 ATTO PRIMO

Rosaura. Potete spargere il vostro.

Alonso. Si sparga, ma si vendichi l’onta.

Rosaura. No, caro...

Alonso. Ah!... Rosaura... trattenere non posso gli stimoli dell’ ira mia. (parte)

Rosaura. Numi1, a voi raccomando la vita dell’idol mio.

SCENA IV.

Pantalone e Rosaura.

Pantalone. Coss’è? Cossa gh’aveu? Per cossa pianzeu?

Rosaura. Ah, signor padre...

Pantalone. Via, cossa xe stà?

Rosaura. (Oh cieli! Se dico piangere per il periglio di don Alonso, vengo ad iscoprire l’affetto mio). (da sè)

Pantalone. Qua ghe xe qualcossa de grando. Pianzè? No parlè? Cossa xe sto negozio?

Rosaura. Piango, perchè stata sono ingiuriata.

Pantalone. Ingiuriada? Da chi? Come?

Rosaura. Don Garzia mi ha offeso?

Pantalone. Chi? el sior tenente?

Rosaura. Egli stesso, quel prosontuoso.

Pantalone. Cossa v’alo dito? Cossa v’alo fatto?

Rosaura. Deh, signor padre... accorrete...

Pantalone. Dove?

Rosaura. Don Garzia si batte con don Alonso.

Pantalone. Ma dove?

Rosaura. Saranno poco lontani.

Pantalone. Per cossa se batteli?

Rosaura. Per l’impertinenze a me dette da don Garzia. Signor padre, presto accorrete... impedite...

Pantalone. Gh’avè una gran premura, patrona.

Rosaura. Non vorrei esser io cagione della morte d’uno di loro.

  1. Pap.: Oh cieli! Don Alonso, anima mia! Numi ecc.