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IL VERO AMICO 333


ATTO SECONDO.

SCENA PRIMA.

Camera di Florindo, In casa di Lelio.

Florindo solo.

Son confuso, non so dove io abbia la testa. L’ultimo discorso tenuto colla signora Rosaura mi ha messo in agitazione. Non vi voleva andare; Lelio mi ha voluto condur per forza. Per quanto io abbia procurato di contenermi con indifferenza, credo che la signora Rosaura abbia capito che le voglio bene; siccome ho inteso io dalla sua maniera di dire, ch’ella ha dell’inclinazione per me. Ci siamo separati con poco garbo. Pareva ch’io fossi in debito, prima di partire, di rivederla. Ma se vi torno, fo peggio che mai1.

  1. Segue nell’ed. Pap.: Lelio e mio amico, per lui spargerei il mio sangue, non vi è pericolo che lo tradisca; ma non conviene esporsi all’occasioni, chi non vuol trovarsi in pericolo di cadere.