Pagina:Goethe - Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87.djvu/388


— 374 —

persone che incontravo qui e colà, in atto di riposare, erano uomini, de’ quali tosto a primo aspetto si riconosceva la professione, l’occupazione.

I facchini, i quali hanno in vari punti della città le loro stazioni privilegiate, e che stanno ivi aspettando chi voglia richiedere l’opera loro; i calessari, i loro giovani, i loro garzoni, i quali stanno sulle grandi piazze presso i loro calessini ad un cavallo solo che governano, e che sono continuamente a disposizione di chi voglia richiedere i loro servigi; i barcaiuoli i quali stanno sul molo fumando la loro pipa; i pescatori, i quali se ne stanno sdraiati al sole, probabilmente perchè il vento contrario loro impedisce potere lanciare la loro barca in mare. Parecchi individui pure in moto qua e là, tutti rivelavano in qualche modo avere una occupazione. Di veri mendicanti non viddi che un povero vecchio, tutto storpio, inetto a qualsiasi lavoro. Per quanto io abbia girato, guardato, e non solo al mattimo, ma ancora durante la giornata, non ho potuto scorgere veri oziosi, nè delle classi infime, nè del ceto medio, nè uomini, nè donne, qualunque età.

Voglio addurre poi un particolare, per dare idea più precisa di quanto ho esposto, e per renderlo più credibile. Anche i ragazzi più giovani sono occupati in varie maniere. Molti di questi portano da S. Lucia pesci in vendita per la città; se ne vedono altri nei dintorni dell’arsenale, dove lavorano i carpentieri sulla sponda del mare, occupati a raccogliere i pezzettini di legno, avanzi delle costruzioni navali, ovvero rigettati dalle onde, ad allogarli in piccoli cestellini. E si vedono colà, frammisti a giovani più adulti, intenti a lavorare dessi pure per quello che possono, bambini, i quali appena cominciano a camminare, Quando hanno riempite le loro cestelline, le portano nella città, sul mercato, dove quei piccoli legni sono acquistati degli artieri, dai cittadini meno agiati, i quali se ne valgono per accendere sul trepiede il carbone col quale si riscaldano, ovvero fanno la loro modesta cucina.

Altri ragazzi portano in vendita l’acqua delle sorgenti