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Napoli, il 27 maggio 1787.

Per mezzo del conte Fries,1 ho ricevuto ieri da Roma tutte le vostre lettere della fine del mese ultimo, ed ho provata la più viva soddisfazione nel leggerle, e nel rileggerle. Trovai con quelle la scatoletta che desiderava, e vi ringrazio le mille volte del tutto.

Sarà tempo oramai che io pensi a partire di qui, imperocchè, mentre vorrei pure rivedere a dovere Napoli e suoi dintorni, per riportarne idea più esatta, le giornate mi volano, ed a ciò si aggiungono ancora le persone distinte, antiche e nuove conoscenze, alle quali mi riesce impossibile sottrarmi. Trovai una signora amabilissima, colla quale avevo passate giornate piacevolissime la state scorsa a Carlsbad, ed ora ci tratteniamo con soddisfazione a ricordarle. Parliamo di tutto quanto che ci era caro, di tutto quanto tenevamo in pregio, e più di tutto, dell’umore gaio del nostro caro principe. Dessa possedeva ancora la poesia di cui le ragazze di Engelhans le fecero sorpresa, al momento della sua partenza. Dessa ricorda tutte le scene piacevoli, tutte le burle spiritose, tutte le mistificazioni, tutti i tentativi briosi di far valere il diritto di rappresaglia. In una parola ci sentivamo sopra terreno tedesco, nella migliore società tedesca. ristretta in mezzo ai monti, radunata in un locale singolare, ma tanto più riunita dai vincoli di stima, di amicizia, d’inclinazione. Non appena però ci accostavamo alla finestra, rimanevamo sbalorditi da tutto il chiasso della vita napoletana, e tutti quei ricordi tranquilli svanivano.

Parimenti non mi fu possibile evitare di fare la conoscenza del duca e della duchessa di Ursel. Sono eccellenti persone, di modi distinti, di natura semplice, ingenua, amanti caldi di arti belle, pieni di benevolenza per tutti

  1. Ricco commerciante, creato conte da Giuseppe II. Fu raccoglitore intelligente ed appassionato di oggetti d’arte. (Il traduttore).