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più recenti, e trovai, con mia grande soddisfazione, in buon numero i prodotti nettuniani che cercavo, la maggior parte della forma di un uovo irregolare, taluni incastrati ancora nel monte, che si andava decomponendo, altri già liberi, altri circondati tuttora dall’argilla, la quale tenacemente vi aderisce. Si scorge a prima vista che non sono prodotti d’alluvione, ma sarebbe d’uopo di maggiori osservazioni, e di studii accurati, per potere decidere se si trovassero originariamente negli strati, o se si siano formati in occasione della sollevazione, e della decomposizione del suolo. Tutti quelli che io ho trovati, grandi e piccoli, hanno tutti più o meno le forma di un uovo, ed i più piccoli presentano del pari impercettibilmente, l’aspetto di una cristallizzazione. Il pezzo più grosso che io abbia trovato, pesa all’incirca ott’oncie. Trovai pure in quell’argilla pezzi sciolti, di gesso cristallizzato. Gl’intelligenti potranno fare ulteriori e migliori osservazioni, sui pezzi che porterò meco. Ed eccomi ancora un altra volta carico di sassi! Ne ho raccolti per il peso dell’ottavo di un cantaro!


Il 20 Ottobre; nella notte.

Quante cose dovrei pure scrivere, se io volessi narrare tutte le idee che mi passarono per il capo in questa giornata bellissima! Se non che, i miei desideri sono più forti che i miei pensieri e che la mia volontà. Mi sento spinto innanzi da una forza irresistibile, e duro fatica a fissare la mia attenzione sul presente. Ed il cielo pare volere secondare miei voti, dacchè mi si presentò un vetturino il quale ritorna a Roma, e dopo domani potrò partire a quella volta. Ed oggi e domani, mi sarà d’uopo badare a molte cose mie, provvedere a porle in ordine.


Logano, sull’Apennino il 21 Ottobre a sera.

Non sarei in grado di dirvi se io sia partito spontaneamente quest’oggi da Bologna, ovvero se io sia stato cac-