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76 Biblioteca scientifica

o minore affinità con questo sistema e hannovene perfino taluni che si possono solidificare. Ciò si rende evidente collo studio della osteogenia, che fa vedere nel feto o nell’animale appena nato, prima delle membrane, poi delle cartilagini, poi finalmente delle ossa. Nei vecchi, certi organi, i quali non appartengono allo scheletro, si ossificano, e da ciò deriva una sorta di estensione del sistema osseo.

La natura si è riservata, per così dire, la medesima libertà nella formazione di certi animali; essa depone delle masse ossee, colà, dove su altri non hannovi che tendini e muscoli. Così, in alcuni mammiferi, per esempio nel cavallo e nel cane, la porzione cartilaginea dell’apofisi stiloidea del temporale, è in rapporto con un osso che somiglia a una piccola costa, e di cui è ancora da determinare il significato. L’orso, il pipistrello hanno un osso che occupa il mezzo dell’organo copulatore. Si potrebbero citare molti altri analoghi fatti.

Qualche volta pure, sembra che la natura imponga al sistema osseo dei limiti più ristretti; così la clavicola manca in molti animali. In questo caso la mente riesce a stento ad accogliere il numero immenso di considerazioni che le si affacciano e che sarebbe inopportuno qui rammentare. Ci sarebbe da domandare perchè l’ossificazione sia arrestata da certi limiti determinati che non oltrepassa mai, come si vede nelle ossa, nelle cartilagini e nelle membrane della laringe. Sarà cosa interessante per noi lo esaminare, in seguito, quegli animali in cui la natura ha profuso delle masse ossee alla periferia, come si vede in certi pesci e in certi anfibi, per esempio, nelle testuggini, nelle quali le parti molli esterne si fanno dure ed ossee.

Ma ora, noi non dobbiamo abbandonare il nostro argomento, nè dimenticare che le parti liquide, molli e dure