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Filosofia zoologica 75


A. sviluppo e delimitazione del sistema osseo
in generale.

Abbiamo fatto un abbozzo del tipo osteologico e abbiamo determinato l’ordine secondo il quale vogliamo esaminare le parti di cui esso si compone.

Ma prima di scendere ai particolari, prima di dare un giudizio intorno allo ufficio di ciaschedun osso, non ci dobbiamo nascondere gli ostacoli che ci si fanno incontro

La costruzione di un tipo normale che noi terremo sempre d’occhio descrivendo e valutando gli ossi dei mammiferi, suppone necessariamente che la natura sia conseguente a se stessa, e che nei casi particolari proceda secondo certe regole prestabilite. Questa verità è incontestabile; perchè un rapido colpo d’occhio sul regno animale ci ha dato il convincimento che esiste un disegno primitivo il quale si ritrova su tutte queste forme tanto diverse.

Ma la natura non avrebbe potuto diversificarle in tal modo all’infinito, se non avesse uno spazio sufficiente in cui moversi, per così dire, senza uscire dai limiti della legge. Dunque, prima di tutto, bisogna determinare il campo in cui la natura si mostra variabile nella formazione delle ossa, e quello nel quale è costante; una volta posto ciò bene in sodo, potremo segnare i caratteri generali che ci faranno riconoscere un osso in tutta la serie animale.

La natura varia nella estensione che dà al sistema osseo e nei confini che gli assegna.

Non si può considerare il sistema osseo isolatamente, perchè fa parte di un sistema organico compiuto. Esso è collegato colle parti molli o quasi molli, come, per esempio, le cartilagini: Gli altri tessuti hanno una maggiore