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Filosofia zoologica 65

Per far toccare con mano in qualche modo il perfetto pareggio che havvi fra le addizioni e le sottrazioni della natura, vogliamo riferire qui alcuni esempi. I serpenti hanno un posto elevatissimo fra gli esseri organizzati; hanno un capo distinto, fornito di un organo appendicolare perfetto, vale a dire di una mascella riunita sulla linea mediana; ma il loro corpo si prolunga, per così dire, indefinitamente, perchè in essi non vi è adoperata nè materia nè forza per gli organi accessorii. Appena questi appaiono nella lucertola, la quale tuttavia non ha che gambe e braccia cortissime, questo allungamento indefinito del tronco si ferma e il corpo si accorcia. Lo sviluppo dei membri posteriori della rana riduce il suo corpo a una lunghezza proporzionale piccolissima, e il corpo difforme del rospo si allarga in virtù della medesima legge.

Ora si tratta di sapere fino a qual punto si possa tener dietro a questo principio lungo tutta la serie delle classi, dei generi e delle specie, per acquistare la certezza della sua generalità, e applicarlo quindi allo studio esatto e minuzioso dei particolari.

Ma primieramente converrebbe determinare, in qual modo operino le varie forze elementari della natura sopra il tipo, e fino a qual punto esse, per così dire, si accomodino alle circostanze esterne.

L’acqua gonfia i corpi che tocca, che circonda, o nei quali si addentra; così il tronco del pesce e in particolare la sua carne sono tumefatti, perchè esso vive in questo elemento. Quindi, secondo le leggi del tipo organico, le estremità o gli organi appendicolari sono costretti a contrarsi mentre il corpo si dilata; senza parlare delle modificazioni che devono sopportare in seguito gli altri organi.

L’aria prosciuga, perchè s’impadronisce dell’acqua, e