Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/27


capitolo ii - tomo iii. 393

che cosa la rabbia può suggerire a costoro.1 E quello che importa è di non far parole, di non perder tempo, di ricondurre Lucia tranquillamente: quella poveretta! il pegno del mio perdono! Se in questa casa, se in questa caverna cessa un momento la disciplina, il terrore del padrone, diventa un inferno! peggio di prima! Costoro2 saltano il confine, e sono in sicuro: eh gli ho3 avvezzi io cosi! Ma che! dovrò io dunque umiliarmi a fingere dinanzi a costoro!4 a questi scellerati!5 Scellerati? costoro? chi sono costoro? i miei scolari, i miei amici, quelli che ho ammaestrati io! Facciamo il bene per l’unica via che è aperta. Bisogna dissimulare: si dissimuli. — 6 Cosí pensando, egli si guardò attorno,7 e, visto che nessuno dei suoi era in vicinanza, alzò la voce, ordinò ai lettighieri di restare, scese da cavallo, si avvicinò alla lettiga, e,8 salutata la buona donna, che v’era seduta, le disse sottovoce: «L’opera di carità che voi fate ora, vuol essere condotta con prudenza assai. Lasciatevi regolare da me in tutto; e sopra ogni cosa non dite parola9 che a quella poveretta;10 e a chi ardisse interrogarvi, dite che parli con me. Voi entrerete nella stanza dov’è quella giovane, le direte brevemente che siete venuta a liberarla: non ne dubiterà quando vedrà il suo curato:11 sarà spaventata, poveretta! vedete di annunziarle la cosa in modo che la sorpresa non le faccia male;12 la lettiga verrà13 nella stanza, e ripartiremo tosto.» La buona donna rispose che farebbe come le era detto. Mentre il Conte le dava questa istruzione, D. Abbondio, il quale fino allora si era spaventato ad ogni bravo che s’incontrava, e che per consolarsi guardava ai lettighieri e ai palafrenieri, stava tutto in14 incertezza per questa fermata; e sospirava. Il Conte, spiccatosi dalla lettiga, si avvicinò alla mula di D. Abbondio, che aspettava quello che avvenisse con gli occhi sbarrati, e gli disse sottovoce: « Signor Curato,15 ella non ha bisogno che io le insegni ad esser prudente; ma in questa casa è necessaria una prudenza che

  1. Scellerati!... che scellerati? chi è il loro maestro? il loro capo: io, io sono il peggiore di tutti.
  2. hanno
  3. adu
  4. A costoro:
  5. Costoro!
  6. Cosí pensando egli si
  7. se non compariva alcuno, la salita era qu | e visto
  8. disse alla
  9. con alcuno non rispondete a
  10. non rispondete
  11. Segno, e a margine, in penna: «. punto fermo». Conducetela fuori
  12. mandatela fuori
  13. fino alla posta della
  14. ambasce
  15. per