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ALLEGREZZA - GIUBILO - GIOJA - LETIZIA - GAUDIO.


Allegrezza è affetto dell’animo, che procede da contentezza della mente o da soddisfazione de’ sensi, e che si manifesta al di fuori, e spezialmente sul volto, e negli occhi dell’uomo.

Giubilo è dimostrazione esterna d'allegrezza, e manifestazione di gran piacere per via d’atti, di parole, o di canto e riso giocondo.

Gioja è estremo giubilo, sommo grado d’allegrezza, ultimo segno di piacere ineffabile, che sovente non si può esprimere, e celar non si può.

Allegrezza è dunque primo grado di contento, secondo è giubilo, terzo ed ultimo è gioja; e per parlar co’ gramatici allegrezza è positivo, giubilo è relativo, o comparativo, e gioja è superlativo.

L'allegrezza è segno di tranquillità, giubilo di festa, gioja di supremo diletto; l'allegrezza s’ingenera talvolta da buona complessione, da buon umore; la gioja è sentimento più forte, nè si mostra senza potente cagione; l’allegrezza è temperata, e misurata; la gioja non mai. L’allegrezza si oppone alla malinconia, alla tristezza, il giubilo alle lamentanze, al pianto,