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Del Gemelli. 319

naufragare più vascelli, che non lo conosceano.

Mi narrarono i medesimi Portughesi, che dovendo quindi passare uno di loro nazione, sopra una nave di suo conto, molto carica d’oro, e preziose merci; sempre dimandava al Piloto, quando si passava: e parendogli ogni momento mille anni, di vedersi fuori di tal periglio, ripeteva così spesso la dimanda, che fastidito il Piloto, gli rispose, che l’avea già passato. Allora, offuscatosegli l’intendimento dall’allegrezza, proruppe nell’esecrande parole: che Dio non lo poteva più impoverire. Ma non ne andò guari impunito, perocchè ben presto urtò la nave nella Preta bianca; e perduto tutto il suo avere, non gli rimase altro, che per maggior miseria, la vita.

Il Sabato 16. proseguendo, con vento gagliardo, il cammino, ci facemmo fuori di tante Isole; che stendendosi verso Mezzodì, per lo stretto della Banca (che si passa andando in Batavia) lasciavano libero, e spazioso il Mare a noi, che andavamo verso Oriente. Rinforzandosi il vento, ci allontanò dal Capo di Giohor; facendoci approssimare all’Isola di Borneo, posta sotto la linea Equinoziale. Il Capo


sud-