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Del Gemelli. 301

mo avvicinando all’Isola suddetta; sicchè tardi demmo fondo in 18. braccia, d’acqua, un miglio da terra lontani. Il Venerdì 10. si tolse, e pose tre volte l’ancora, per difetto di vento; siccome fece anche il vascello Pumburpà, e un’altro Inglese. Il Sabato 11. di buon’ora si mosse un vento fresco, che ci portò avanti. Chiamati alcuni Malay, abitatori dell’Isola, che andavano pescando, non vollero venire: e due, che ne diedero orecchio, si tennero ben lontani, per timore. A costoro essendosi dato biscotto, con alcuni vasi, per far acqua, mai più non si videro. Questi abitatori dell’Isola vivono peggio che Bruti: e le loro umili capannuccie (siccome lungo tutta la costa trascorsa) non ponno per alcun conto vedersi, a cagion de’ folti, e verdi alberi, che le circondano. Mi riferirono, che in Acen medesimamente siano tutte capanne, e che solamente il palagio della Regina (ch’era allora una Vecchia) è di legno, con una cattiva Fortezza fangosa.

Passata 80. miglia la Serra della Reina, la corrente non è sempre contraria, ma alternamente sei ore favorele, e sei altre contraria. Il caldo vi si fa sentire orribilmente, perche le summa-


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