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Del Gemelli. 295


Il Mercordì 25. presa l’elevazione, stavamo all’altezza di Seilon, e Capo de’ Galli: novella, ch’empiè di giubilo tutti i viandanti, vedendosi sicuri di proseguire il viaggio; perche se, prima di giungere in tal luogo, sopravveniva vento di Mezzo dì, non si sarebbe potuto passare oltre; ma sarebbe stato d’uopo correre verso Settentrione (come accadde a’ due vascelli della Cina, partiti nel 1693. che andarono a ricovrarsi dalla tempesta, uno in Daman, e l’altro in Bombain:) all’incontro fattici all’altezza di detto Capo de’ Galli, qualsivoglia vento, che fusse sopraggiunto, non potea il nostro cammino frastornare. Eravamo quivi, secondo il calcolo de’ Piloti, 600. miglia lontani da Goa.

L’Isola di Seilon, o Seilan, oltre la preziosissima cannella (che và per tutto il Mondo) tiene buonissimi Elefanti (com’è detto di sopra) e una montagna, che produce cristallo di rocca, del quale si fanno in Goa bottoni, corone, ed altri lavori.

Il Giovedì 26. ci trovammo ad altezza di 6. gradi, a fronte del Golfo di Bengala: e perche nel medesimo escono tutte le bocche del Gange, e d’altri fiumi, aggiunta la natural corrente dell’acque


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