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feconda dall’alito umano); senza speranza di poter giammai dipartirsi, colla loro famiglia, da quel Palmar, nel quale sono nati; poiche andando altrove, i padroni gli ripigliano, col braccio della Giustizia, peggio che se fussero schiavi.

La Domenica 17. dopo desinare, fummo a vedere il vicino Palmar degli Agostiniani; dove un Padre di buon gusto avea fatta una bella casa, ed ornatala di buoni mobili.

Il Lunedì 18. godemmo della pescagione, che facemmo fare nel Canale. Esso non solo abbonda di buoni pesci, ma di più sorti di frutta; particolarmente d’ostriche, così grandi, che ve ne ha taluna con mezza libbra di polpa; però non così saporose, come le nostre. Delle scorze si servono i Portughesi, a far come invetriate nelle finestre, rendendole sottili, e trasparenti. Il Martedì 19. dopo avere allegramente desinato, ritornammo in Goa.

Il Mercordì 20. giunsero due vascelli da Macao, carichi di mercanzie della Cina; onde il Giovedì 21. montai sopra uno di essi, detto Pumburpà, per vedere molte bellissime rarità, che portava. Postomi poi in Andora il Venerdì 22. an-


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