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402 Giro del Mondo

per me cotanto infausta. Dormii la sera in nave, perche il Padrone della camera, sentendo ch’io era stato prigione nel bagno, non volle darmi più albergo, trattandomi d’inconfidente.

Giovedì Santo 8. non partimmo, per un’affare che avea il Rais; ed io scesi a terra per visitare i Santi Sepolcri.

Il Venerdì Santo 9. fui a desinare con Mr. Mener, per dargli l’ultimo addio, e ringraziarlo de’ favori fattimi.

Attesi il Sabato Santo 10. a far le mie divozioni; e poi a licenziarmi da alcuni amici, essendo la saica pronta a partire: e la Domenica 11. giorno di Pasqua, circa le sedici ore, si fece mossa dal Porto di Costantinopoli, tanto in fretta, che non ebbi tempo di sentir Messa. Si fermò il Rais, dopo nove miglia, a far acqua nel Casale di Gnegnì-chioy; dove rimase tutto il giorno, a cagion del vento contrario, che sopravvenne.

Il Lunedì 12. dopo mezzo dì, ci partimmo con poco vento, il quale cessato poi in tutto, si rimorchiò la saica col Caicco; ed alla fine si tirò dalla riva con corde sino ad Umuriar, cinque miglia distante. Essendo quivi montato sull’alto del monte, per vedere la bocca del


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