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Del Gemelli. 3

i non dovuti oltraggi, che mi fu forza di sofferire.

Deliberato avendo adunque di partirmi, ponendo in non cale le amorevoli persuasioni degli amici, i quale dalle infermità, in cui giaceva, prendevano argomento di distormene: e provvedutomi del bisognevole, da essi mi accomiatai; spezialmente dal Consigliere Amato Danio, dal Giudice di Vicaria D. Giuseppe Chaves (ora parimente consigliere) da Fr. Alfonso Risi Cavaliere Gerosolimitano, e dal Dot. Lorenzo Sandalari. Quindi senz’alcun indugio interporre, il Sabato 13. di Giugno 1693. m’imbarcai in una feluca Napoletana, per gire in Calabria, e quindi passare in Levante.

Dopo 50. miglia di navigazione, giugnemmo la sera a prender terra nella spiaggia d’Amalfi, così appellata da una Città di tal nome. Ella dee la sua fondazione ad alcune famiglie di Romani, che navigando verso Costantinopoli, circa gli anni del Signore 829. e trovando quivi sicuro porto dopo un’impetuosa fortuna di Mare, vi si fermarono a fabbricarla, ed a farvi lor domicilio. Nè mi pare punto strano, come ad alcuni, che in sito così dirupato, e fra


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