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Del Gemelli. 237

rubando, ed assassinando chiunque incontrano. Il Xaxam, o Rabbino intanto mi persuadeva a pigliar la strada di Costantinopoli, o Rodeston; perché mi avria dato sua lettera, colla quale avrei trovato più sicurtà, e brevità nel viaggio; ma non perciò mi rimossi dalla mia determinazione. S’interessava egli con tanto ardore nella sicurezza del mio passaggio, per avergli io dato ad intenderò, ch’era mandato dal Commercio di Marseglia, con lettere di grande importanza all’Ambasciadore. Nè paja strano, che io mi abbia fatto tal volta scudo della menzona, perch’essendo in paese di Barbari nemici del nome Cristiano, e in tempo di guerra; era d’uopo fingere più personaggi, mentir l’abito, nazione, e negozio, per non perder la libertà, e la roba. I Turchi sono sospettosissimi, e facilmente calunniano un Franco, quando egli è troppo facile a dire il fatto suo, e non sa trovar parole per isfuggire il male, che gli sovrasta.

Mentre stava riflettendo al cammino, che dovea prendere, per mia buona fortuna venne una carrozza, che se ne ritornava vuota in Adrianopoli; onde fatto chiamare il cocchiere da un’Ar-


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