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rie, che recano de’ Troiani. Trovai lungo la spiaggia, per più d’un miglio, marmi bianchi, e colonne, così per terra, come in piedi; che si scorge essere state del porto della Città: e camminando dentro terra per più d’un miglio, fra gli alberi, vidi fabbriche antiche, tutte fatte di pietra viva, parte in essere, e parte cadute. Vidi anche una gran Torre quadrata, di grosse pietre, che avea alcune picciole finestre d’intorno al primo cornicione, e’l tetto terminava in rotondo; dal che io giudicai aver servito di Tempio all’antichità. Non andai più avanti, perché non mi diede tempo il Rais; il quale mi riferì, che per una giornata dentro terra, si truovano sempre simiglianti fabbriche rovinate, e buoni marmi per terra. La chiamano i Turchi Costantinopoli la vecchia.

Non v’ha pericolo, che questi Maomettani trascurino di fare le loro preghiere cinque volte al dì: cioè la prima allo spuntar del giorno; la seconda, a mezzo dì; la terza a 21. ora; la quarta a 24. ore, e a due ore di notte la quinta; variando solamente la terza nella State, che si principia prima. Egli è vero che ogn’uno le fa da per se ingi-


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