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zar, e piazze della Città. Incontrai per istrada un’uomo di 40. anni in circa, barbato, e tutto nudo da capo a piedi, al quale tutti correvano a baciar le mani; ciò che non lasciò di fare il mio asinajo per divozione. Alcune donne gli baciavano l’estremità di quelle parti, che la modestia deve nascondere, per rendersi feconde. Avendo richiesto chi si fusse, mi dissero, che colui era un gran Santone.

Partimmo adunque il Mercordì 19. per Bulac, o Pulac, montati sopra una dozzina d’asini. Ivi giunti ci ponemmo in barca, non potendosi andare per terra, a causa dell’inondazione. Giugnemmo prima di mezzo dì alle piramidi (o, per meglio dire, smisurate montagne di pietre) non essendovi, che 12.m di cammino. La curiosità m’indusse, insieme con alcuni Francesi, a salire sino alla sommità della prima, con le ginocchia più tosto, che co’ piedi; per essere i primi gradini alti quattro piedi, e larghi tre, che girano ugualmente all’intorno, e vanno a poco a poco sin sopra stringendosi. Dalla cima, o piazza della Piramide si scuopre una immensità di paese, o più tosto, un grandissimo deserto d’are-


na.