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a moderare efficacemente la violenza delle percussioni. Il metodo del professore inglese si avvicina in compendio ai principi di Lafosse; non ne diferisce se non in quanto che il ferro ha tre volte più spessore in punta che nei quarti; vizio capitale, che mette l’animale su di un piano inclinato, rigetta tutto l’appoggio sulla forchetta, ed affatica necessariamente i tendini ed i legamenti.

Dopo aver analizzati i differenti metodi di ferratura della maggior parte delle nazioni, Goodwin, altro autore inglese, non esita ad accordare alla ferratura francese la preferenza che sembragli meritare sotto tutti i rapporti. Il modo d’imbordire è il solo che gli sembra biasimevole; perciò propone sostituirne un altro diametralmente opposto: così raccomanda rendere convessa, dall’indentro all’infuori, la faccia superiore del ferro, mentre l’inferiore sarà concava. L’autore afferma che da molto tempo impiega questa ferratura, e che presenta il grande vantaggio d’opporsi al restringimento dei piedi, alterazione che egli distingue sotto il nome di contrazione (contraction).

Goodwin consacra un capitolo della sua opera al l’esame del metodo del professore Coleman, contro il quale si dichiara. Si deve tosto, secondo lui, cercare di fare camminare i cavalli sulla forchetta; se quest’organo avesse una simile destinazione, sorpasserebbe i talloni nello stato normale del piede. Si appoggia all’autorità di Bracy-Clark, per confutare l’opinione di Coleman e de’ suoi partigiani, come, Freeman, With, Peal ed altri. Un solo fatto basterà