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terna, porosa come quella della suola, delle cavità ed eminenze esattamente modellate sulla forchetta carnosa, e opposte alle eminenze e cavità della superficie esterna. Così questa faccia interna lascia scorgere 1° due grandi eminenze longitudinali, disposte a foggia di V, corrispondenti alle lacune della suola e formate dalle commessura di quest’ultima parte coi rami della forchetta; 2° un’ampia cavità piramidale ed opposta ai gambi esterni; 3° una protuberanza odontoide, la quale s’innalza nel mezzo della cavità precedente, ed alla quale Bracy-Clark diede il nome di ferma-fettone (arrête fourchette). I prolungamenti superiori e laterali della forchetta, che sembrano essere vere produzioni epidermoidali, forniscono ai talloni uno strato fibroso, denso, che in questi ultimi tempi si distinse coll’espressione di gomitoli (glomes) (glomi furcales). Il prolungamento o la benda coronaria (periople), che contorna l’orlo superiore della parete, e di cui venne già fatta menzione, è una continuità dei gomitoli laterali e serve a riunirli.

L’ugna della forchetta, molle e flessibile, sembra formata da fibre paralelle, assai meno coerenti di quelle della muraglia, e suscettibili di allontanarsi a motivo di diverse circostanze; questa tessitura fibrosa diventa soprattutto apparente, allorchè la forchetta s’ammollisce, s’intumidisce e produce delle sorta di vegetezioni.

L’ugna, staccata dal piede ed immersa per un certo spazio di tempo nell’acqua, diviene pieghevole, e prende tutte le forme che le si comunicano. Nel-