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diture, colle quali incomincia la malattia. Certe punture fatte alla cute del solco possono, pure cagionare la lumaruola e renderla molto grave.

Quest’affezione, rara nelle giovenche e ne’ tori, si manifesta più particolarmente negli animali che lavorano e faticano molto; diviene alle volte epizootica, percorre una grande estensione di paese, attacca molti animali senza però cagionare perdite sensibili. Alcune persone della campagna opinano, contribuire sovente la contagione alla propagazione della lumaruola: così gli animali messi in luoghi e nelle piazze nelle quali soggiornarono ammalati sarebbero nel caso di contrarre l’affezione e trasmetterla del pari. Non ebbimo occasione constatare sino a qual punto questa asserzione possa essere fondata, diremo solamente che dagli indizi raccolti, questo punto di patologia non sembrò decisivo, e se dovessimo dare il nostro giudizio sarebbe contro la contagione.

La lumaruola è senza contraddizione una delle malattie del piede le più ostinate. Tutte le volte non giungesi a dissipare l’infiammazione primitiva, passa allo stato d’ulcera corrodente, la quale ha sempre maggiore tendenza a corrodere che ad estendersi; e quando ha intaccato il legamento interdigitato, assume un carattere particolare di gravità, il quale non rende che troppo di sovente infruttuosi i mezzi curativi i meglio combinati. Per combattere con vantaggio la lumaruola, bisogna sempre avere riguardo allo stato in cui trovasi ed al decorso che tiene. La prima indicazione da soddisfare, in tutti i casi si è,