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solutamente la medesima conformazione dello zoccolo dei monofalangi; rappresentano, siccome quest’ultimo, una parte ovale, tronca posteriormente, meno dilatata nei piedi posteriori che negli anteriori, e più contornata al quarto esterno che all’interno, il quale è anche più debole. Lo spazio interdigitato (solco) è poco profondo e non si estende quasi al di là degli zoccoli: il suo fondo è formato da un prolungamento della cute, guarnito da peli nella pecora e nella capra; nel bue, i peli sono rimpiazzati da rugosità , tra le quali si accumula un umore sebaceo. Questo umore è secreto da un grande numero di follicoli, propri alla cute interdigitata, i quali divengono sede di un’alterazione particolare, che faremo conoscere più avanti.

Ogni unghiello costituisce un corpo piramidale, presenta tre faccie (Tav. IV, fig 4, d), la cui punta smussata e leggermente contornata indentro ne forma l’estremità anteriore, e la cui superficie esterna o parete è convessa, liscia e generalmente lucida, mentre la faccia interna di questa stessa parete corrispondente all’unghiello opposto, è inegualmente piana e guarnita d’asperità. La superficie inferiore o plantare non ha forchetta, ma il tallone che ne tiene luogo costituisce una grossa protuberanza molle ed arrotondata. Questa protuberanza deve la sua mollezza ed elasticità non solo alla flessibilità dell’ugna in questo punto, ma eziandio all’esistenza d’uno strato sotto-ungulato, il quale è cellulo-adiposo e forma un vero cuscinetto plantare, del quale si farà menzione.