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dei quali venne fatta menzione non si sono occupati che del cavallo ed hanno più o meno estese le loro ricerche. L’organizzazione e le malattie del piede degli animali domestici oltre i monodattili hanno, in generale, eccitata poca attenzione, e sembrano anzi essere state dimenticate; non possediamo, sotto tale rapporto, che descrizioni più o meno incomplete intorno alcune alterazioni del piede del bue, della pecora, del cane, ec., e queste descrizioni trovansi qua e là sparse in diverse opere. Tutti gli animali assoggettati alla domestichezza presentano un grado d’utilità, e l’istruzione veterinaria deve tutti abbracciarli. Egli è con questa intenzione che vennero compilati quasi tutti gli scritti che abbiamo pubblicati sulla medicina veterinaria e nel numero dei quali poniamo il Trattato del piede, stampato per la prima volta nel 1813.

L’edizione che ora di nuovo rendiamo pubblica, ricevette aumenti e mutazioni numerose, che erano divenute necessarie, tanto per la chiarezza di alcuni passi, quanto per portar l’opera al livello delle cognizioni attuali; racchiude molti articoli che non esistono nelle prime due edizioni, e la maggior parte de’ nuovi sono relativi al bue. Abbiamo proceduto secondo lo stesso piano seguito nelle due prime edizioni; il piede monadattile serve di tipo di paragone, e forma il soggetto di tutta la prima parte dell’opera la più estesa e certamente la più importante. La seconda parte abbraccia le considerazioni particolari intorno al piede degli altri animali paragonati al cavallo, le quali compongono tante se-