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cesivamente le stoppe che potrebbero essersi accollate col disseccamento del sangue. Se dopo avere levate alcune faldelle, accorgesi non essere l’emorragia compiutamente arrestata, bisogna applicare nuove faldelle sulle vecchie, ristabilire come conviene l’apparecchio, ed aspettare il giorno dopo per provare a levarlo senza effusione di sangue. La parte ammalata essendo sbarazzata dalla stoppa del primo apparecchio, sarà immediatamente medicata di nuovo e nello stesso modo di prima; solamente le prime faldelle saranno spalmate di sostanze grasse, come l’unguento populeo, suscettibili di ammollire i tessuti e sollecitare la cacciata dell’ugna. Questo modo di medicazione sarà rinnovato tutti i giorni, finchè il nuovo strato d’ugna abbia acquistata una certa consistenza; allora le medicazioni saranno meno frequenti e tanto più rare, quanto maggiore sarà la forza che prenderà lo zoccolo. Nei primi tempi, si avrà la precauzione di non lasciare le parti vive allo scoperto ed esposte all’azione dell’aria, capace d’irritarle e contrariare la guarigione. Dopo ogni applicazione di stoppa, si avrà eziandio attenzione di spalmare di grasso tutta la corona, anche la pastoja, affine favorire la rigenerazione dello zoccolo. Se lo stato del polso prescrive un evacuazione sanguigna, la cacciata di sangue sarà praticata alla giugulare e rinnovata a seconda del bisogno. Importa del pari mantenere costantemente la morbidezza delle parti, fino a che lo zoccolo siasi quasi compiutamente stabilito potendo divenire diffettoso per la minima funesta influenza.