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le forze muscolari progettano il corpo a terra. Sempre subitanea, invisibile e più o meno forte, la dilatazione dello zoccolo è in certo qual modo simultanea, ma non praticasi nella stessa maniera in tutte le sue parti. Al momento della dilatazione, vi ha, secondo Bracy-Clark, allontanamento della muraglia, ed abbassamento della volta formata dalla suola; mentre che la forchetta, ricalcata in alto, concorre all’allontanamento dei talloni e favorisce l’apertura dell’orlo plantare della parete. Perrier confuta l’abbassamento della volta e pretende al contrario, che le andature rapide ravvicinano igambi della suola, ed aumentano così la convessità del suo arco longitudinale. Stabilisce per regola generale che le impulsioni del corpo sul suolo sviano lo zoccolo dalla punta sino al centro dei quarti, ove risiede la maggiore dilatazione; ma, a partire dal contorno dei quarti, l’allontanamento di minuisce, lo che dipende dalla disposizione stessa delle parti posteriori, ove risiede, secondo questi, rimarchevole contrasto. S’accinge a dimostrare che le potenze costrittive erano necessarie per controbilanciare l’azione espansiva, moderarla, ed impedire la troppo grande dilatazione dello zoccolo. Questa maniera di spiegare i movimenti dello zoccolo è al certo nuova, e può, venendo convalidata dall’esperienza, condurre ad applicazioni utili per la ferratura.

L’autore del libro che analizziamo stabilisce presso a poco i medesimi principi di ferratura di quelli del celebre Bourgelat, i quali consistono 1° nel regolarizzare l’appoggio, 2° nell’imitare per quanto è pos-