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a temersi allorchè, essendosi introdotti alla punta della forchetta, traversano il cuscinetto plantare, il tendine perforante, e vanno ad impiantarsi nel sessamoideo minore, oppure nell’osso del piede. L’accidente è in allora portato al più alto grado di gravità; cagiona dolore estremo, costringe il cavallo a tenere il piede alzato; e l’apertura della scanalatura sessamoidea dà luogo ad uno spandimento di sinovia.

In generale i chiodi da strada sono molto meno pericolosi nei talloni che nella suola o nella punta della forchetta: attraversano alle volte queste prime regioni e sortono nella piegatura della pastoja senza ne risultino esiti spiacevoli.

2° Intendesi per scheggia (chicot) un pezzo di legno accuminato, che s’insinua nel piede cone il chiodo da strada, agisce presso a poco nella stessa maniera, e può dare origine agli stessi accidenti. I cavalli da caccia sono i più esposti ad essere presi da scheggie, un pezzo delle quali resta di sovente infitto nel piede, ove mantiene un’irritazione persistente che va sempre aumentando. Questi corpi producono sempre, per la loro natura, punture contuse, i cui esiti sono tanto più pericolosi, quanto meno apportasi diligenza a curare il piede ammalato, e che si lasci sussistere a lungo nell’interno qualche pezzo o porzione di questi corpi.

Si possono presso a poco stabilire le medesime varietà di scheggie, come nei chiodi da strada, fare le stesse distinzioni ed osservazioni per le une come per gli altri.