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certo spazio di tempo ed in seguito alle ripetute battute sul suolo, che lo spingono sempre più avanti. Siccome la claudicazione è il solo indizio proprio a palesare l’accidente, e che non ha luogo fuorchè quando il tessuto sotto-ungulato trovasi offeso, certe ferite di chiodi da strada ponno esistere senza avvedersene. Tutti quelli che giungono subitamente al vivo, producono immediatamente la claudicazione, la cui intensità è sempre in ragione dell’impressa irritazione; determinano spesse volte un centro di suppurazione, il quale essendo trascurato od abbandonato alla natura, diviene ulceroso, solleva la suola come pure la forchetta, fa soffiare la materia al pelo, e dà luogo a diversi disordini. Il chiodo da strada può essere leggero o penetrante, semplice o grave; essere situato nei talloni, nella suola, o nella forchetta, oppure occupare una delle lacune del disotto del piede. Vien detto leggero tutte le volte che il chiodo è uguale e non fa che intaccare il vivo; chiamasi penetrante allorchè giunge ad una certa profondità. Qualunque chiodo accuminato e senza asperità produce ordina riamente punture semplici, a meno che pel suo soggiorno non dia luogo a guasti ulteriori: l’affezione diventa grave allorchè il dolore è vivo, o la lesione è profonda ed estesa.

I chiodi da strada a punta smussata, incurvata, guarnita d’asperità, divisa in lamine, sono ordinariamente gravi e tanto più pericolosi, quanto più pe netrano profondamente, e soggiornano lungo tempo nella parte; producono ferite contuse, e sono soprattutto