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tile, e non avere che quattro o cinque stampi; bisogna eziandio abbia poca borditura e gambi lunghi, propri a facilitare la medicazione. Allorchè è preparato, si attacca al piede con chiodi a lama dilicata, e lo vi si lascia sino al momento d’operare l’animale. In quanto alle stecche, devono essere flessibili, in numero di due o tre, confezionate in modo da formare una piastra, che si adatti al lembo interno del ferro, ricuopra la suola e la forchetta, e mantenga le stoppe. Per compiere l’apparecchio, bisogna anche disporre delle stoppe in faldelle, in stuelli, procurarsi in un vaso un poco d’acquavite diluita nell’acqua, e confidare ad un assistente gli stromenti necessari.

Tutti i qui sopra indicati oggetti essendo in conveniente modo disposti, ed il cavallo atterrato, oppure se non è molto irritabile solamente fissato al muro, si distacca il ferro, si pone uno strettojo in pastoja, e si procede all’operazione nel modo già indicato. Bisogna esportare in primo luogo la porzione di suola già staccata, e reciderla anzi un poco più in avanti di sua disunione. Questa prima manualità mette allo scoperto tutte le parti fungose e filamento se, che si amputano successivamente con una foglia di salvia molto tagliente, dopo di che procedesi alla medicazione.

Nell’applicazione dell’apparecchio bisogna costantemente incominciare coll’attaccare il ferro; dopo di che, si cuopre tutta la superficie della piaga con faldelle inzuppate nell’acquavite od in altro liquido