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zione, dovuta alla penna di Goodwin, e che abbiamo di già avuto occasione di citare, prova con qual zelo occupansi, nella Gran Brettagna, di tutto ciò che può contribuire alla conservazione del cavallo; contiene questa molti articoli interessanti sull’anatomia e sulle malattie del piede, sulla ferratura e sui mezzi onde rimediare agli effetti perniciosi che ne risultano: vi si trovano pure alcune considerazioni assai curiose sull’organizzazione del Collegio veterinario di Londra, e sulla maniera con cui si tengono i concorsi in questo stabilimento.

Al capitolo decimosettimo, Goodwin riferisce che James Clark, d’Edimburgo, dimostrò molto prima di Bracy-Clark l’elasticità dello zoccolo e le barre o bordi del piede; biasima eziandio le moderne denominazioni di cui si servì quest’ultimo, e dimostra gli inconvenienti del ferro a doppia cerniera. Le note inserite nella traduzione dell’opera di Goodwin avrebbero potuto essere più estese e di più giudiziosa scelta.

Non rimane altro che passare in rivista le opere degne della nostra attenzione e pubblicate posteriormente alla seconda edizione del trattato che consegniamo di nuovo alle stampe; queste produzioni riduconsi a due, l’una delle quali riconosce per autore E. Renault, professore distinto nella scuola veterinaria di Alfort, e l’altra appartiene a Perrier, veterinario militare.

La traduzione dell’opera inglese di Délabére-Blaine, stampata nel 1803, contiene pure una storia circostanziata sulla fondazione del medesimo Collegio.