Pagina:Girard - Trattato del piede negli animali domestici.pdf/208


— 202 —

gerimenti, condusse a casa il cavallo, che di nuovo rimenò con molta pena il 21. A quest’epoca, l’ammalato non poteva quasi più sostenersi; i suoi piedi, soprattutto gli anteriori, erano estremamente caldi; era preso da febbre generale molto forte, rifiutava gli alimenti e le bevande, ed il suo stato molto grave lasciava poca speranza di guarigione.

Lo stesso giorno di sua ammissione nelle infermerie, fu sferrato dai quattro piedi, poscia fortemente frizionato alle ginocchia ed ai garetti coll’olio essenziale di lavanda. Il 22, nuove frizioni, cataplasmi astringenti ai quattro piedi, clisteri nitrati, ed un elettuario composto di polvere di genziana e liquerizia incorporata col miele. Questi diversi mezzi, continuati sino al giorno 29, non producevano cambiamenti molto marcati, mi decisi in allora cangiare trattamento. Le frizioni d’essenza di trementina furono sostituite a quelle di lavanda; si cessarono i cataplasmi, ed i piedi ammalati vennero immersi nell’argilla stemprata nell’aceto e nella soluzione di solfato di ferro; ma si persistette nell’uso dei clisteri e delle bevande nitrate. Le frizioni rinnovate per tre giorni consecutivi determinarono una considerabile tumefazione. Sino dal 1 aprile, il calore dei piedi sembrò meno intenso ed il cavallo meno sofferente; questo miglioramento si sostenne ed aumentò di giorno in giorno. Il 3 aprile, fu possibile far sortire e passeggiare l’ammalato su di un terreno dolce; la claudicazione diminuì prontamente, poichè era già sparita col giorno 5, e due giorni dopo si potè