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febbre generale. Continuando la malattia a progredire, determina l’intumidimento del tessuto reticolare, l’atonia dei vasi sierosi che penetrano l’ugna, infine la disunione parziale o totale dello zoccolo.

Alcune riprensioni hanno un decorso lento e graduato, sono poco dolorose, e non divengono perniciose che coll’andare del tempo ed allorquando non si applicano i necessari rimedj; mentre altre, tanto rapide nella loro invasione e decorso, quanto pericolose nei loro esiti, giungono in poco tempo al loro più alto grado d’intensità e non divengono che troppo sovente fatali all’animale. Era dunque utile per la pratica distinguere due stati particolari della malattia e riconoscere due sorta di riprensioni, l’una acuta e l’altra cronica. Nel primo caso l’affezione è accompagnata da dolore locale molto forte, da febbre generale, d’anoressia completa, d’abbattimento, e reclama soccorsi pronti ed efficaci. Essendo abbandonata a sè stessa, non tarda a produrre disordini molto spiacevoli, come la caduta dello zoccolo, la mortificazione delle parti, oppure dà luogo alla formazione d’una nuova sostanza fibrosa, lardacea, che si stabilisce immediatamente sotto l’ugna affettando varie forme; alle volte formasi uno spandimento di fluidi siero-sanguigni che s’accumulano tra le fogliuzze di carne e quelle d’ugna, si disseccano col tempo o divengono purulenti e spandonsi sotto la suola. La riprensione cronica, i cui progressi sono sempre lenti e più o meno oscuri, determina coll’andare del tempo la deteriorazione del piede; fa nascere il