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dovere, e che le medicazioni sono seguite da tutte le attenzioni dovute, l’ablazione produce una guarigione radicale. Ma questo modo di cura cagiona considerevoli disfacimenti, i quali non possono aver luogo senza grandi pericoli; la minima circostanza è suscettibile comunicare una cattiva i direzione alla piaga; la cura è in generale lunga, difficile ad ottenersi; il piede non ricupera la sua integrità primitiva che dopo un tempo molto lungo, anzi spesse fiate resta per sempre debole ed alterato. La cauterizzazione col deuto-cloruro di mercurio è un metodo semplice, facile ad impiegarsi; non esige alcuna scalfitura e non deteriora lo zoccolo che allorquando è inconsideratamente rinnovato; allorchè è seguito da successo, la guarigione è pronta, perfetta, ed il piede trovasi tosto in istato di compiere le sue funzioni. Sgraziatamente l’applicazione dei caustici non presenta risultati molto vantaggiosi che nel caso di fistole aventi sede in tallone; è sempre incerta allorchè l’ulcerazione trovasi nel davanti di questa parte. Siccome abbiamo fatto rimarcare, questa sostanza portata sul punto ammalato fa bensì sparire la carie, ma non cangia la disposizione della fibro-cartilagine a nuove alterazioni d’ugnale natura; tutto sembra provare, al contrario, ch’essa l’aumenta. Da ciò la formazione di nuove fistole, che appariscono durante e poco dopo la guarigione di quelle che furono combattute col deuto-cloruro di mercurio. Una prima cauterizzazione venendo a riescire infruttuosa, ne rende conseguentemente necessaria una seconda, alle volte