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loni, nei quali la tessitura fibrosa è più sviluppata, mentre di rado succede allorchè è portata alla parte anteriore, ove la fibro-cartilagine è più densa e meno flessibile. È dunque importante, prima di ricorrere alla cauterizzazione, assicurarsi del punto preciso nel quale risiede la carie, impiegando a questo effetto lo specillo. Procedendo a questo esame, devonsi prendere tutte le precauzioni necessarie, affine di irritare il meno possibile, e non perdere di vista che l’introduzione sovente ripetuta dello specillo riesce pericolosa.

Il cauterio a punta è il solo convenevole, tanto per aggrandire le fistole come per portare il fuoco sui punti cariati; servesi anche di questo per operare la risoluzione e limitare i progressi di alcuni tumori che si manifestano in corona in seguito dei giavardi, e che si attaccano col cauterio a coltello (cauterizzazione trascorrente). L’azione del fuoco sulla carie della cartilagine laterale è sempre molto incerta, e Lafosse ha vera mente ragione di dire che non diviene efficace se non se quando l’alterazione risiede alla punta del tallone. È costante che la cauterizzazione potenziale offre maggiori dati favorevoli, e che merita la preferenza sotto tutti i rapporti. Il deutocloruro di mercurio è il caustico il più comunemente impiegato ed il più atto a soddisfare l’indicazione di cui trattasi. Per eseguire questo genere di cauterizzazione, si prepara dapprima un pezzo di sublimato corrosivo, al quale si dà la forma di un cono della lunghezza di cinque a sei linee, e di tre a quattro linee di diametro verso