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concerne l’esecuzione di questa prima manualità, ci limiteremo a rammentare che i brevi colpi di cura snetta sono sempre i più sicuri, i più speditivi, e che importa giungere al vivo dapprima dal lato del cercine, e poscia da questo punto sino all’orlo inferiore della muraglia. L’estirpazione dell’ugna, che si effettua col mezzo dell’elevatore e di un pajo di tanaglie, esige le precauzioni prescritte, in questi casi, all’articolo delle Considerazioni generali sulle malattie del piede. Essendo il male messo allo scoperto, si recidono tutte le carni bavose, livide e di cattiva natura;si cuopre la piaga d’una faldella, si attacca il ferro imbrocciando, per quanto è possibile, i chiodi nei vecchi fori, e si procede all’applicazione dell’apparecchio. Si possono impiegare le stoppe asciutte; è però preferibile inzupparle nel vino tiepido, od in qualunque altro liquore più appropriato allo stato della piaga; queste si adattano molto meglio bagnate che quando sono asciutte. Le stoppe si fissano col mezzo d’una lunga benda od altra fascia di tela, colla quale si eseguiscono molti giri, i quali devono cssere disposti e stretti in modo da stabilire una pressione uniforme, senza la quale l’operazione potrebbe divenire infruttuosa. Si involge questo apparecchio con un pezzo di tela, che si ferma con un’altra legatura, e si fa alzare il cavallo, al quale si prodigano convenevoli attenzioni. A meno di circostanze accidentali, questo primo apparecchio non deve essere levato se non se allorquando la suppurazione sia in piena attività. Durante i calori estivi,