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da pori, da fichi, ec., possono generalmente essere considerati siccome incurabili: se si giunge per avventura a farli sparire, si ristabiliscono poco dopo e per sempre. I bagni ed i cataplasmi emollienti, le lozioni ed unzioni astringenti, i vescicanti, il miscuglio di sublimato colla trementina, il fuoco, i derivativi esterni ed interni, sono i mezzi comunemente impiegati per combattere questa malattia. Questi diversi rimedi, giudiziosamente combinati, procurano di sovente una guarigione radicale, e lo spurgo alle gambe sparisce senza recidiva.

Finchè l’affezione è recente e nello stato infiammatorio, devesi limitare all’uso dei calmanti sulla parte, se il male non cede ed aumenta sensibilmente, conviene somministrare nel medesimo tempo i diuretici. Allorchè l’infiammazione è calmata, bisogna ricorrere agli astringenti, l’attività dei quali deve sempre essere proporzionata all’ostinazione della malattia. L’estratto e la pomata di saturno (acetato di piombo), l’allume (solfato acido d’allumina) sciolto nel bianco d’uovo, sono le sostanze le più proprieper soddisfare l’indicazione di cui trattasi. Alcuni pratici mescolano l’acetato di piombo liquido, od estratto di saturno, all’olio di piede di bue, nella proporzione di un terzo d’estratto sopra due d’olio. Questo miscuglio ammorbida la cute, diminuisce lo scolo, determina la cicatrizzazione delle crepacce e produce una compiuta guarigione, basta abbiasi l’attenzione di favorirne gli effetti col mezzo degli esutori, diuretici e purganti. Dopo essersi interamente dissipato