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attribuisce ai puntelli non solo la proprietà di servire di sostegno ai talloni e di impedire che si avvicinino l’un l’altro; ma ancora di servire d’appoggio all’osso della corona, il quale sostiene il quarto del peso della massa dell’animale, ed alle volte la massa totale. Secondo lui, la muraglia e la suola sono espansioni dei nervi e dei vasi linfatici, e non trovasi nel cavallo parte più sensibile del piede, od almeno nella quale egli soffra tanto dolore. Lo stesso autore descrive le parti carnose sotto-ongulate, senza parlare della loro tessitura e delle loro particolari proprietà. Infine, distingue tre sorta di legamenti: 1° i laterali, in numero di due, interno l’uno, esterno l’altro; 2° i trasversali o legamenti propri all’osso della noce; 3° il capsulare, senza indicare però i gonfiamenti che quest’ultimo è suscettibile formare.

Nel suo Traité de ferrure, la di cui prima edizione fu pubblicata nel 1771, il celebre Bourgelat fa conoscere successivamente le diverse parti costituenti il piede, descrive in primo luogo lo zoccolo e passa quindi in rivista i differenti oggetti rinchiusi nella scattola cornea e sui quali poco si trattiene. Le sue considerazioni molto estese sulla struttura dello zoccolo, sul suo accrescimento, sul suo modo d’unione coi tessuti sottostanti, sulle sue proprietà più rimarchevoli, non sono prive d’interesse; ma non vengono tutte esposte con uguale chiarezza: sono anzi alcune così oscure, che è difficile bene colpire le idee tutte che l’autore ha cercato svolgere. Tra le circostanze che, secondo Bourgelat, mettono il piede al sicuro