Pagina:Girard - Trattato del piede negli animali domestici.pdf/114


— 108 —

scrupolosamente, bisognerà cominciare coll’abbattere l’ugna e pareggiare più o meno,secondo l’intenzione che si avrà, o di mettere allo scoperto tutta la parte offesa, o solamente assottigliare l’ugna, sino a che sia flessibile e si possa di nuovo esplorare con maggiore vantaggio. Tutte queste ricerche riescono alle volte infruttuose, e non si trova alcuna traccia di lesione; in questo caso, conviene abbandonare il piede per due o tre giorni, ed applicargli durante questo tempo un cataplasma emolliente, affine di rammollire l’ugna e rendere più sicure le nuove indagini.

Quasi tutte le alterazioni richieggono il sussidio della mano, l’uso degli stromenti di ferratura, soprattutto quello dell’incastro, del quale servesi non solo per pareggiare e disporre il piede a ricevere il ferro ed a subire un’operazione qualunque, ma ancora per abbattere l’ugna esuberante, la quale, nelle piaghe in conseguenza di operazioni, non stabilisce che assai di sovente compressioni parziali, fa nascere fistole, diversi bottoni carnosi, e ritarda così od impedisce compiutamente la cura. La maggior parte di queste affezioni richiede una ferratura particolare, tanto per assicurare il più che si può la marcia del l’animale, quanto per facilitare le medicazioni; alcune, non potendo guarire senza grandi disfacimenti, richiedono operazioni chirurgiche, le quali esigono molta destrezza e conoscenze anatomiche alquanto estese ed esatte.

Le operazioni bisognevoli per le malattie del piede