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accidentalmente, per l’ignoranza dei garzoni-mani scalchi. Il piede ghiacciuolo abbisogna d’un ferro ordinario, con o senza cresta (Tav. III, fig. 11 e 12), e nel quale gli stampi sieno disseminati, secondo i punti in cui i chiodi possono essere imbrocciati. Pareggiando, converrà fare cadere, se ciò è possibile, tutte le scheggie, per determinare un accrescimento uniforme dell’ugna, ristabilire più prontamente ed in modo più regolare l’integrità dello zoccolo1. Bisogna anche piantare i chiodi il più alto possibile, e non riferrare che quando vi ha assoluta necessità. Si solleciterà la morbidezza dell’ugna ed il suo accrescimento con frequenti unzioni di sostanze grasse alla corona e a tutta la superficie dello zoccolo.

§ 17.° piede rampino.

Il piede, o meglio il cavallo rampino, è quello nel quale la muraglia degli zoccoli posteriori trovasi raddrizzata, più o meno avvicinata alla perpendicolare ed anche portata in avanti, in modo che l’orlo superiore della punta si trovi più avanzato dell’inferiore. Questa viziosa direzione, alla quale partecipano sempre i raggi superiori, è naturale od acquistata; rimanda costantemente l’appoggio verso la parte anteriore della parete, e secondo i gradi in cui si

  1. Le scheggie sono alle volte talmente inoltrate, che riesce impossibile farle tutte sparire. In queste circostanze, bisogna li mitarsi a raspare un poco, e se non vi ha ugna sufficiente per attaccare solidamente il ferro, si aspetteranno alcuni giorni per ferrare il cavallo