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non può mai essere una persona. Ora cotal virtú essendo debole in Italia, ne segue che propriamente noi non abbiamo plebe civile; il che fu uno dei difetti piú notabili dell’ultimo nostro moto. E la simpatia popolare è languida o nulla presso di noi a causa delle divisioni politiche, perché, quando i comuni e gli Stati dispersi non fanno una comunitá e una patria sola, la plebe, vivendo disgregata in piccoli sciami né mai raccozzandosi, non può aver di sé quella consapevolezza che la reca a unitá di persona e ne accresce il poter morale a ragion di moltiplico, non che di somma. E però questo è uno di quei beni che non si possono sortire a compimento prima della nuova epoca, ma le terrá dietro come effetto suo e avrá luogo quando i vari popoli italici, mediante la frequenza e la copia dei vincoli civili e dei maritaggi, insieme si mesceranno. 11 che suole operarsi massimamente per l’azione attrattiva e concentrativa delle grandi metropoli, le quali son come l’equatore ed il mezzo dialettico, in cui le forze polari ed i raggi si adunano e si confondono. Roma sará per l’Italia il campo principale dell’incorporazione, come Parigi fu ed è per la Francia, essendo che le capitali ragguardevoli giovano meno per la popolazione stabile che per l’andirivieni continuo dei provinciali, i quali ci vanno rozzi e ne vengono piú o men dirozzati, come le acque torbide e grosse dei fiumi, che traggono al mare e poscia, sorvolando in vapori, purgate ai fiumi ritornano. Dal che nasce una nuova ragione per dare, potendo, alla penisola unitá di Stato e non di lega semplicemente. Ora di questa plebe civile si trovano appena i semi : scarsissimi nelle parti estreme, cioè in Sicilia e Piemonte; piú copiosi nelle cittá liguri e lombarde e nell’Italia del mezzo. Se è vero, come ho inteso dire, che molti lazzari di Napoli e trasteverini di Roma sieno divenuti infesti a quei governi per cui dianzi parteggiavano ferocemente, questo fatto dimostrerebbe che anche le classi infime si maturano alla nuova vita, e sarebbe felice augurio per tutta Italia di una plebe patria e nazionale.

Ma con che mezzi e ordini si può oggi incominciare l’instituzione e il tirocinio di una plebe italica? forse co’ bei nomi d’«Italia», di «patria», di «nazione», di «autonomia», di