Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/22

l6 DEL RINNOVAMENTO CIVILE D’iTALIA

non si dilettano che di masse, «le quali che cosa siano per fare senza individui, desidero e spero che me lo spieghino gl’intendenti d’individui e di masse che oggi illuminano il mondo» (0. Le masse (per usar la loquela di costoro) sono quasi la materia sociale, che non può diventare ordine e mondo politico se non è animata dall’intelligenza, come Vile, gli atomi, V apeiria e il caos dei fisici antichi non partorivano il cosmo, giusta Platone e Anassagora, se la mente e lo spirito non gl’ informavano. Lardine in ogni genere è la definizione, cioè la misura del finito e del limite recata nella congerie torbida e scomposta dell’ indeterminato. La democrazia dee moderarsi, correggersi e quasi limitarsi, per durare e fiorire: dee passare dal moto irregolare e impetuoso, dalle agitazioni e dai subugli allo stato e al progresso graduato ed equabile; né può altrimenti riuscirvi che imitando la natura e facendo venir a galla l’ingegno, il quale è il distinto che predomina sul confuso e il finito che sovreggia e armonizza l’indefinito. Né ciò si oppone alla libertá e autonomia plebeia, perché quella senza legge è licenza, questa senza regola soggiace al fato della violenza o al capriccio dell’arbitrio e del caso. La signoria dell’ingegno offenderebbe l’autonomia della plebe, se le fosse estrinseco ed eterogeneo di sostanza e non costituisse in vece la forma e la perfezione della mentalitá confusa, in cui risiede la sua essenza. Ma siccome la dualitá dell’individuo singolare e della folla plebeia non esprime due forze diverse ma solo due poli opposti di una forza unica, cosi la plebe, riconoscendo e accettando l’indirizzo dell’ingegno, non esce della propria natura e non si assoggetta sostanzialmente ad altra regola che a se stessa. La maggioria dell’ingegno e della classe colta (in quanto tiene di esso) dá ’luogo a quell’aristocrazia non fattizia, non iniqua, non arbitraria, ma giusta e naturale, che tutti i grandi antichi, da Omero sino a Tacito, lodarono e celebrarono come necessaria a ogni buona cittadinanza; senza la quale la democrazia, non che esser fonte

(i) opere , t. li, p. 91.